GIARDINO PENSILE TERRAZZO

Il giardino pensile è il giardino del futuro, una sintesi di tecnologie costruttive, ricerca vegetale, biodiversità e creatività dei progettisti nel ricreare ambienti naturali sopra i tetti delle città

Si sente molto parlare ultimamente di giardino pensile sui terrazzi. Ma che cosa sono in concreto? Parliamo di giardini che non hanno contatto diretto con il suolo ma che poggiano su una soletta; in pratica sono quei giardini che nel prossimo futuro, per sopperire alla carenza di spazio, daranno forma al sistema di verde urbano. Si configurano come “verde pensile tecnico”, progettati secondo la norma di riferimento UNI 11235/2015, che definisce i criteri per la progettazione, l’esecuzione, il controllo e la manutenzione delle coperture a verde.

Il giardino pensile è il giardino del futuro perchĂ© ricrea gli ambienti naturali sopra i tetti delle cittĂ , migliorando l’estetica e la qualitĂ  della vita.

Giardino pensile terrazzoDi fatto sono tetti verdi di tipo estensivo o intensivo misto e includono tappeti erbosi, bordure di erbacee perenni, masse arbustive di piccola e media grandezza e anche alberi. I sistemi a verde pensile sono caratterizzati da prestazioni misurabili: peso, spessori, quantità d’acqua trattenuta e rallentata, isolamento termico, fabbisogno idrico e di nutrienti, permeabilità, conducibilità idraulica, curve di potenziale idrico, acqua disponibile, punto di appassimento, per citare le principali. In questo modo è possibile verificare che i requisiti minimi vengano soddisfatti. Inoltre, la corretta messa a punto del sistema garantisce longevità, bassa manutenzione ed elevate prestazioni.
[Foto: Lefty Gardens]

La stratigrafia di un giardino pensile
Un giardino pensile a terrazzo per essere conforme alla norma di riferimento (UNI 11235/2015) dev’essere costruito con un pacchetto tecnico costituito da:

    • Membrana di impermeabilizzazione antiradice
    • Feltro di accumulo e protezione 
    • Strato di accumulo, drenaggio aerazione
    • Telo filtrante 
    • Terricci minerali 

Lo spessore finale e il peso del pacchetto al metro quadrato a massima saturazione (200, 300, 400 kg al mq) può variare molto a seconda della portata consentita, spaziando da pochi cm a 50 cm e oltre.

Il giardino pensile è un piccolo ecosistema, per questo, nel progettarlo bisogna tener conto dell’impatto ambientale, di quello paesaggistico e di quello manutentivo.

Come si progetta un giardino pensile terrazzo?
La progettazione del verde pensile deve tenere in considerazione differenti impatti: ambientale, paesaggistico, manutentivo. L’opera a verde si deve inserire in un contesto urbano e allo stesso tempo integrarsi in un quadro sociale e territoriale più ampio e articolato (in linea con le recenti politiche ambientali che promuovono il rapporto tra città e natura). Infine il giardino pensile terrazzo è progettato per essere mantenuto in efficienza una volta terminato il cantiere. Il nuovo spazio potrà così trasformarsi in un piccolo “ecosistema verde” lungo l’intricato reticolo di connessioni ecologiche afferenti al sistema di parchi urbani e periurbani presenti sul territorio. 

Elementi del giardino pensile: la biodiversitĂ 
In un giardino pensile di tipo intensivo misto si andrà a comporre una vegetazione eterogenea composta da un tappeto erboso di graminacee, siepi miste con arbusti sempreverdi e caducifoglia e arbusti da bacca, piante rampicanti, ricadenti, macchie di erbacee perenni dalla fioritura prolungata, graminacee ornamentali. Un giardino all’insegna della spontaneità e della biodiversità vegetale, “vivo” nell’arco delle quattro stagioni. Di conseguenza il nuovo giardino favorirà la percorrenza, la nidificazione e la frequentazione di una comunità animale costituita da api, farfalle, insetti impollinatori, rettili, uccelli e altri piccoli animali.

Un giardino pensile di tipo intensivo misto è un giardino all’insegna della spontaneitĂ  e della biodiversitĂ .

Giardino pensile terrazzoIl giardino pensile a bassa manutenzione 
Primaria importanza del giardino pensile terrazzo dev’essere data alla sostenibilità e al basso impatto ambientale per il mantenimento dell’opera a verde. Le scelte a monte devono prevedere essenze che non necessitano di particolari cure perché calate nel contesto climatico di riferimento e che non necessitano di trattamenti fitosanitari, perché naturalmente resistenti a stress ambientali e patologie. La manutenzione ordinaria è parte del progetto e prevede pratiche agronomiche e interventi programmati e poco frequenti per arbusti e perenni (potatura e rimonda del secco) e interventi più frequenti di sfalcio del tappeto erboso (che può essere effettuato con tosaerba automatici con taglio mulching che non prevedono lo smaltimento di rifiuti verdi) e concimazioni periodiche con fertilizzanti organo-minerali. Nel complesso, un sistema di circa 100 mq richiede complessivamente da 2 a 4 giornate all’anno dedicate alla manutenzione.

Un giardino a basso consumo idrico
In un giardino pensile efficiente, tutte le specie vegetali, anche quelle non genuinamente autoctone, devono essere selezionate per il basso fabbisogno idrico e per la loro adattabilitĂ  agli stress termici. La risorsa idrica deve essere ottimizzata con azioni combinate, ovvero attraverso impianti di irrigazione temporizzati programmati con cicli irrigui adeguati – a goccia e a pioggia – suddivisi per zone e tipologie di verde; e poi mediante l’utilizzo di uno strato di pacciamatura in cippato di ramaglie (derivanti da potature sminuzzate) da apporre sopra il substrato di coltura per 4-5 cm di spessore. Tale pratica agronomica favorisce il contenimento dell’evapotraspirazione del terreno, garantisce maggiore umiditĂ  e protezione all’apparato radicale delle essenze e al tempo stesso frena la germinazione e la diffusione di malerbe infestanti. [Foto: Lefty Gardens]

Benefici del terrazzo pensile sulla qualità dell’aria
La messa a dimora di masse verdi di tipo arbustivo, di preferenza autoctone o naturalizzate, ha lo scopo di massimizzare gli effetti positivi sul microclima e sulla qualità complessiva dell’aria. Il repertorio vegetale da utilizzare è quindi da considerarsi idoneo alla cattura e al sequestro di anidride carbonica e all’intercettazione di polveri sottili tramite le superfici fogliari.

Scegliendo con attenzione gli arbusti e gli alberi da collocare nel giardino pensile si può contribuire all’abbattimento della CO2 e delle polveri sottili nell’aria.

Gli arbusti usati in consociazione danno luogo a una cosiddetta siepe mista, una barriera verde (utilizzata anche per scopi difensivi e ornamentali) formata da arbusti di medie dimensioni – 2 o 3 metri di altezza massima – eventualmente piccoli alberi di quarta grandezza, a seconda di come allevati. La siepe mista trae vantaggio dalla varietĂ  di specie utilizzate ed è da preferire alle siepi in purezza perchĂ© aumenta la capacitĂ  di risposta delle piante a parassiti, patologie e avversitĂ  ambientali, che potrebbero invece accanirsi su singole specie.
Giardino pensile terrazzoUna netta prevalenza di essenze autoctone e naturalizzate, con un’alternanza tra sempreverdi e decidue, e arbusti da bacca trasformano la siepe in habitat, rifugio e nutrimento per avifauna e piccoli animali. 

Una risposta alle bombe d’acqua
Dal momento che precipitazioni di violenta intensità e bombe d’acqua rendono necessaria una maggiore capacità di gestione delle acque meteoriche, il giardino pensile a norma opera con coefficienti di deflusso garantito (Il coefficiente di deflusso è appunto la capacità del verde pensile di regimare le acque meteoriche) ed è in grado di funzionare come vasca di laminazione. Questo è possibile grazie allo strato di accumulo e al feltro retentore, che permettono di accumulare un’elevata quantità di acqua disponibile nello strato più profondo del sistema. In questo modo il sistema pensile ritarda i picchi di scarico e contribuisce alla decongestione degli impianti di smaltimento. [Foto: Unsplash]

Un giardino pensile permette una migliore gestione delle acque anche perché ritarda i picchi di scarico.

Un terriccio ad altissime prestazioni 
Il sistema di regimazione sottostante trattiene le acque e le fa defluire lentamente, mentre il substrato minerale in superficie – composto da una miscela di lapilli, pomice e zeoliti – garantisce elevata permeabilitĂ  e drenaggio continuo, > di 10 mm/min. permettendo la fruibilitĂ  anche dopo intense precipitazioni. Il terriccio minerale impiegato presenta caratteristiche agronomiche note e costanti:

  • Bassa comprimibilitĂ  nel tempo
  • Rapporto ideale acqua-aria per l’apparato radicale
  • Elevata capacitĂ  di scambio cationico, capacitĂ  cioè di trattenere i nutrienti, minore fertilizzazione
  • Elevata ritenzione idrica: riduzione dell’apporto d’acqua di irrigazione
  • Manutenzione ridotta

In condizioni di massima saturazione il peso medio del substrato è di circa 1300/1400 kg/mc (il peso in condizioni di umidità naturale oscilla dai 1100 ai 1200 kg/mc), mentre quello di un terreno naturale cosiddetto “di coltivo” è di 1800-2000 kg/mc. Inoltre il terriccio minerale non deve essere reintegrato di anno in anno, come accade invece con i terricci a base torbosa, perché la distribuzione granulometrica garantisce la stabilità strutturale del substrato e una bassissima comprimibilità nel tempo. 

 

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