GIARDINI VERTICALI

Dal muro vegetale di Patrick Blanc alla foreste arrampicate sulle facciate dei palazzi, nelle cittĂ  il verde è destinato a crescere soprattutto in una direzione: verso l’alto. Ecco i vantaggi e le sfide che ci attendono in futuro.

giardini verticaliI giardini verticali rispondono alla necessitĂ  dell’uomo di vivere in ambienti ad alto tasso di verde e biodiversitĂ , soprattutto in ambiti urbani densamente popolati. Al pari dell’architettura, che tende a svilupparsi verso l’alto – con edifici all’avanguardia dal punto di vista ingegneristico – così il landscape design negli ultimi decenni ha studiato diversi metodi per introdurre giardini efficienti nel cuore delle metropoli.

Cosa sono i giardini verticali
Con il termine “giardini verticali” si indicano di solito le pareti verdi – chiamate anche living wall – coltivate con piante perenni e piccoli arbusti adatti a questo scopo. Ma in senso ampio il verde verticale è una tipologia di verde sviluppata in altezza per sopperire alla mancanza di spazi e di accessi alla piena terra.


Per raggiungere questo scopo i giardini verticali, al pari dei giardini pensili, adottano materiali e soluzioni tecniche dedicate (vasche integrate negli edifici, gabbie per rampicanti, strutture in alluminio, tasche di feltro, biomateriali, stratigrafie …) e sempre corredate da sistemi di irrigazione integrati. Esistono decine di concept di questo tipo: uno su tutti il Bosco Verticale, l’innovativo edificio costruito a Milano e poi fonte di ispirazione per gli architetti di tutto il mondo. 

I giardini verticali adottano materiali e soluzioni tecniche dedicate e sempre corredate da sistemi di irrigazione integrati.

giardini verticaliDa interno e da esterno
I giardini verticali possono essere installati sia all’esterno che all’interno dell’abitazione. Ovviamente le due tipologie, interno ed esterno, presentano differenze ambientali che ne determinano parametri costruttivi e scelte di materiali e piante.


Ad esempio, solo una ristretta cerchia di essenze vegetali possono attecchire e prosperare all’interno; in genere sono specie tropicali (falangio, felci, pothos, filodendri) che già in natura si adattano a situazioni di luminosità indiretta con temperature miti e costanti. Inoltre le soluzioni dentro casa dovranno integrarsi con design e arredi esistenti e tenere conto dei problemi legati a umidità ed eventuali sistema di irrigazione. Viceversa le pareti verdi in outdoor, a fronte di superfici maggiori e scelte varietali ampie, sono soggette a forti stress ambientali e quindi a maggior cura.

Sistemi di verde verticale
In ogni caso, quando parliamo di pareti verdi c’è sempre dietro un “sistema” tecnico; può essere un sistema verde aderente alla facciata oppure un sistema con contenitori isolati o continui, montato su sottostruttura per il fissaggio a muro tramite staffe. A volte questi sistemi si avvalgono di pannelli modulari con piante prevegetate in serra che consentono di avere un pronto effetto anche su giardini verticali di grandi superfici.


Il sistema di verde verticale più celebre è quello inventato da Patrick Blanc, botanico francese e pioniere della materia; negli anni Ottanta Blanc brevettò e lancio sul mercato il mur végétal, il primo giardino verticale. Il muro verde poggia su strati di materiale fibroso aggrappati a un telaio metallico che a sua volta viene saldamente ancorato alla struttura architettonica. In questo caso le piante non crescono in terricci canonici ma sviluppano le radici in un mix di substrati costituito da lana di cocco, muschi e sfagno, capace di trattenere volumi d’acqua fino a 30 volte il suo peso da secco.

Con il termine “giardini verticali” si indicano di solito le pareti verdi – chiamate anche living wall – coltivate con piante perenni e piccoli arbusti adatti a questo scopo.

giardini verticali

La manutenzione è necessaria
Tutte le pareti verdi necessitano di un livello minimo di manutenzione programmata. Almeno due interventi all’anno sono necessari per sostituire le piantine ammalorate, effettuare potature o ripulire dal secco; quindi è bene tenerne conto e magari stilare subito un contratto di manutenzione con l’azienda che ha installato il living wall.

I numeri del Bosco Verticale
Il Bosco Verticale, eretto nei pressi del quartiere Isola di Milano, è una sintesi riuscita tra architettura e natura. Tanto che nel 2014 il complesso meneghino delle due torri è stato premiato con il titolo di “Edificio più innovativo del mondo” (International Highrise Award).


Ma non è solo design, sono i suoi numeri vegetali ad essere impressionanti. Le facciate ospitano oltre 700 alberi, 5000 grandi arbusti e 15000 tra piante perenni e ricadenti. In totale sono 94 le specie vegetali presenti e di queste 60 sono arboree e arbustive e 33 sono sempreverdi. Ben 59 sono invece la specie utili agli uccelli per via della produzione di bacche.

La massa verde del Bosco Verticale si sviluppa sino a ricoprire un’area equivalente a due ettari di forestazione urbana.


giardini verticaliQuali benefici
Si calcola che tutta la massa verde del Bosco Verticale si sviluppa sino a ricoprire un’area equivalente a due ettari di forestazione urbana. Tutto questo sforzo ha creato
un microclima con ricadute positive e tangibili sulle torri stesse e sul quartiere circostante.

Le masse verdi infatti producono ossigeno e umiditĂ , sottraggono anidride carbonica, filtrano le polveri sottili, attenuano l’inquinamento acustico e proteggono dall’irraggiamento solare.

Facciate verdi
Anche dei semplici rampicanti che ricoprono la facciata di un condominio rientrano nella categoria del verde verticale. Le facciate verdi sono diverse dalle pareti verdi perché l’inverdimento avviene con la messa a dimora dei rampicanti (tra le altre: edera, glicini, campsis) in piena terra e alla base dell’edificato e non attraverso l’intera struttura.

Per ottenere una copertura uniforme è quindi sufficiente allestire una struttura leggera in metallo e cavi di acciaio saldamente ancorati all’edificio; in questo modo le piante si allungano poco alla volta arrivando a ricoprire l’intera superficie. Si possono integrare ulteriori contenitori per i rampicanti a differenti livelli per una maggiore e rapida copertura e con una maggiore biodiversità.

Le facciate verdi sono diverse dalle pareti verdi perché l’inverdimento avviene con la messa a dimora di rampicanti come edera o glicini in piena terra.

Verde stabilizzato
Un certo riscontro stanno ottenendo le pareti verdi realizzate con il cosiddetto verde stabilizzato per interni che sopravvive senza manutenzione, bagnature o esposizione alla luce. Come è possibile? Il verde stabilizzato, soprattutto muschi e licheni, viene sottoposto a un processo di sostituzione della linfa con altre soluzioni che ne garantiscono il mantenimento. A fronte dei vantaggi, una parete stabilizzata è però statica, più vicina a una soluzione di home decor che non a un living wall con piante vive.

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