TETTO VERDE

Realizzare un tetto verde o un giardino pensile può essere una scelta decisiva per riportare il verde nelle nostre città, abbattendo l’inquinamento e gestendo in modo migliore le acque piovane


Il cambiamento climatico è protagonista del dibattito pubblico degli ultimi anni, e mettere in campo politiche che riescano efficacemente a frenare il riscaldamento globale appare sempre più come una necessità impellente. I fenomeni climatici estremi – nubifragi, bombe d’acqua, alluvioni o, all’opposto, prolungati periodi di siccità – non sono più eventi isolati e difficilmente prevedibili, ma stanno diventando la norma. Il nostro territorio non è preparato ad affrontarli e di certo non lo sono le nostre città, densamente antropizzate e sempre più povere di spazi verdi.

Consumo di suolo
A livello ambientale, uno dei problemi più gravi in Italia, è quello del consumo di suolo, cioè il progressivo utilizzo di terreni naturali o agricoli per l’edificazione di costruzioni e infrastrutture. Secondo i dati ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nell’ultimo anno le nuove coperture artificiali hanno riguardato 56,7 kmq ovvero, in media, oltre 15 ettari al giorno, in particolare nelle aree metropolitane di Roma, Milano, Napoli, Bari e Bologna, nella fascia costiera Adriatica, dalle coste romagnole al Salento, e nel Sud e Sud-Est Siciliano. Nelle aree urbane questo problema è particolarmente grave perché il suolo è un importante regolatore del clima e del microclima e, ospitando aree verdi, è fondamentale per tutelare la qualità dell’aria. [Foto: Unsplash]

Il consumo di suolo e l’eliminazione delle aree verdi causa non solo un peggioramento della qualità dell’aria perché vengono a mancare gli alberi in grado di catturare le particelle sospese e assorbire i gas inquinanti, ma anche un aumento dell’assorbimento delle radiazioni solari, contribuendo al fenomeno conosciuto come Isole Urbane di Calore.

Con i tetti verdi si combatte il cambiamento climatico migliorando la qualità della vita.

Isole urbane di calore
Le isole urbane di calore sono fenomeni che determinano un clima più caldo all’interno delle aree urbane rispetto alle zone circostanti, periferiche e rurali. Sono dovute dall’interazione di varie cause, tra cui l’
eccessiva cementificazione, la prevalenza di superfici asfaltate rispetto alle aree verdi, le emissioni inquinanti di veicoli, impianti industriali e sistemi di riscaldamento e condizionamento. Il Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (CMCC) ha realizzato un’analisi dei rischi legati al cambiamento climatico in sei città italiane: Bologna, Milano, Napoli, Roma, Torino e Venezia. Entro il 2100 si prevede un aumento della temperatura media di 2 gradi per ogni città, ma se non saranno messe in campo politiche climatiche, questo aumento potrebbe essere di 5/6 gradi a Torino e Roma e di poco minore nelle altre. In città come Venezia, nelle zone in cui i palazzi sono fitti e sono presenti pochi alberi e zone d’ombra le temperature sono di 5/7° C maggiori rispetto alle aree vicino ai canali o con presenza di verde.

Tetto verdeLa difficile gestione dell’acqua
Sempre secondo i dati del CMCC, a Napoli l’alta densità costruttiva e l’alto grado di impermeabilizzazione del suolo esacerbano il problema del difficile drenaggio dell’acqua piovana. Dal 2010 a oggi sono stati 12 i fenomeni calamitosi dovuti soprattutto alle piogge intense, ma si prevede che tali fenomeni, che finora si sono verificati ogni 10 anni si potrebbero verificare ogni 4. Anche in una città come Roma, che vede la presenza di importanti corsi d’acqua e il 91% del territorio urbano impermeabilizzato, il rapporto con le piogge è difficile. Tra il 2010 e il 2020 si sono verificati 42 eventi estremi e oltre la metà riguardavano allagamenti a seguito di piogge intense. Con il cambiamento climatico la situazione potrebbe aggravarsi con un aumento di frequenza e intensità dei fenomeni. E le previsioni non sono diverse per Torino, caratterizzata da un reticolo idrografico urbano molto esteso e con pendenze importanti, da un territorio quasi completamente antropizzato e da corsi d’acqua modificati a vantaggio di insediamenti.
[Foto: Lefty Gardens]

Nelle grandi citta uno dei problemi più urgenti da affrontare è la gestione delle acque, specialmente in vista dell’aumento dei fenomeni meteorologici intensi.

Tetto verde per frenare il cambiamento climatico
I tetti verdi, così come i giardini pensili, cioè giardini che non hanno diretto contatto con il suolo naturale, ad esempio quelli realizzati sopra le autorimesse interrate, offrono la possibilità di contribuire a frenare il cambiamento climatico influenzando positivamente il clima e l’ambiente in cui sono inseriti in molti modi. Innanzi tutto, realizzando tetti verdi si migliora l’aspetto di un quartiere, inoltre, reintroducendo la vegetazione in zone densamente edificate si promuovono un abbassamento delle temperature nell’ambiente circostante – combattendo le isole urbane di calore –, una diminuzione delle polveri sottili e una riduzione dell’anidride carbonica e dei nitrati nell’atmosfera.

Il tetto verde favorisce la conservazione della biodiversità.

I tetti verdi, inoltre, favoriscono la conservazione della biodiversità perché rimettono a disposizione di piante e animali superfici che prima erano prive di vita. A questo scopo il ruolo del progettista è fondamentale perché deve studiare la situazione ambientale e prevedere l’impiego di piante autoctone e selvatiche, diversificare gli ambienti e creare un habitat che richiami avifauna ed entomofauna, possibilmente mettendole in connessione con spazi verdi vicini.

Tetto verde per una migliore gestione delle acque
Abbiamo accennato a come si stia assistendo all’intensificarsi di eventi estremi come nubifragi e bombe d’acqua. Ciò rende necessario ripensare la gestione delle piogge che cadono sulle città. Il verde pensile può essere parte di una gestione efficace e positiva, infatti, utilizza sistemi di ritenzione che contribuiscono al naturale ciclo dell’acqua nel caso di piccoli temporali, ma che nel caso di temporali intensi la trattengono temporaneamente ritardando il picco di scarico degli impianti di smaltimento. Sempre a proposito di un utilizzo consapevole dell’acqua, i giardini pensili sono dotati di sistemi capaci di accumulare e rendere disponibile l’acqua piovana e possono essere realizzati utilizzando piante che non necessitano di abbondante irrigazione.

Tetto verde per il risparmio energetico
Il verde pensile è un efficace sistema per raffrescare in estate e mantenere la temperatura interna durante la stagione fredda edifici coibentati secondo le vigenti normative. Un vantaggio in ottica economica ma anche in ottica ambientale, perché permette di ridurre l’impatto ambientale nella vita di tutti i giorni migliorando contemporaneamente la realtà in cui si vive. [Foto: Pexels]

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